23 aprile 2012
Ciao Giorgio
di Ezio Gamba

Ricordo l’amico Giorgio, fin dai nostri primi incontri nel 1975.

Sempre allegro, sempre in tuta, e sempre con il judogi a portata.

Lo ricordo poi nella stesura del suo libro sulla mia carriera, con quel suo entusiasmo e quella sua curiosità sportiva e contagiosa.

Lo ricordo ancora in tutte le fasi successive, in particolare quella sua simpatica sfida in cui voleva misurare l’efficacia del suo mitico hane goshi.

Nella mia carriera l’ho sentito sempre sinceramente vicino, cosa che ho avuto modo di apprezzare anche nella mia seconda fase sportiva, quella da allenatore.

Mi chiamava spessissimo per avere aggiornamenti sulla situazione internazionale. È stato in assoluto uno degli uomini del judo più aperto e curioso di conoscere e scambiare opinioni.

Aderiva ogni anno all’incontro a Brescia in occasione del progetto "I giovani per i giovani", con il suo gruppo di allievi con disabilità, e sempre con quella capacità di partecipazione che tutti indistintamente abbiamo avuto occasione di riconoscergli.

E sempre vicini a lui, le sue vere medaglie d'oro, i suoi gioielli di figli, Ilaria e Andrea.

Nell'ultimo nostro incontro, passò tutto il tempo a raccontarmi soddisfatto che «nel judo ho trovato lo strumento per forgiare le mie vere medaglie d’oro, Ilaria e Andrea», due ragazzi che lo hanno reso orgoglioso per la loro partecipazione costante e fattiva, fiero di aver cresciuto due persone positive e serene.

Ricordo perfettamente le sue parole: “Sono tranquillo perché, se dovessi anticipare i tempi, sono certo che siano pronti, ognuno con i suoi impegni e con le sue passioni”.

Nel suo ultimo anno aveva accettato anche un’altra sfida, quella di pubblicare una nuova evoluzione della sua mitica pubblicazione “Impariamo il judo”, ma in lingua russa. Straordinario!

Un uomo coraggioso, pieno di voglia di scoprire, ma nello stesso tempo completamente consapevole della situazione sulla sua malattia, nonostante la quale, ha deciso di iniziare nuove avventure.

Un uomo unico, uno di quelli che ti regalano piacere se li incontri e ti fanno sentire fortunato per averli conosciuti.

Grazie di tutto, Giorgio! Spero di saper affrontare il mio ultimo randori, come hai saputo farlo tu.

 

Ciao Giorgio

Ezio

kodokancremona.it