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 Il terzo Kodokan (1984-1996)

Il Comune propone un ritorno all'ex asilo Martini, ma in un'altra ala dello stabile, quella che era stata concessa provvisoriamente per un mese nel 1971. Il trasloco è eseguito nelle vacanze di Pasqua senza perdere un giorno di lezione. Il trasferimento non è indolore: impianto di riscaldamento, bagni, spogliatoi, docce da risistemare o inventare, pareti da tingere: una grossa mano la danno i più volenterosi e presenti degli atleti. Il salone del tatami si presenta maggiore, ed il tappeto viene aumentato. I grandi spazi dell'antico stabile rendono possibile ricavare una mini palestra di pesi e, al piano di sopra, uffici ed archivi.

A dispetto della maggior comodità, i risultati agonistici vanno diminuendo, complici una serie di circostanze.

Da un lato Giorgio Sozzi, che ha raggiunto il 5° dan e la qualifica di Maestro, ha intrapreso la Carriera Federale che lo vede Presidente del Comitato Regionale prima e Consigliere della Federazione poi, oltre che giornalista di spicco della federazione per quanto riguarda i servizi sul judo internazionale, e comincia un trasferimento continuo Cremona-Roma-Cremona, di cui la palestra soffre.

Nel 1988 è ospite di Giorgio Sozzi la squadra olimpica dell'ex-Urss, per uno stage alla palestra spettacolo

Dall'altro lato gli agonisti della seconda generazione si ritirano, senza alimentare un ricambio di pari livello, e le nuove generazioni non sembrano così ansiose di cimentarsi per emulare i successi del passato. Infine, dopo i successi ottenuti, si è forse allentata la tensione agonistica. 

Ciononostante, nel 1986 Mario Ceruti vince a Napoli la Coppa Italia Seniores fino a cintura marrone, Ilaria Sozzi mantiene il primato in regione tra l'86 e l'88, ma non riesce ad andare oltre il 7° posto nazionale in una Finale di Coppa Italia.

Jean Pierre Gibert in una delle sue apparizioni al Kodokan Cremona

Se dal punto di vista agonistico i risultati si fanno attendere, si assiste in questi anni all'espansione numerica del Kodokan Cremona, grazie anche ad un'intensa attività promozionale e didattica a 360 gradi. Le sezioni provinciali del kodokan diventano palestre autonome e si espandono, come nel caso di Pescarolo (con GianPaolo Volpari), e Grontardo (con Germano Zanacchi) e poi Pizzighettone (ancora con Volpari).

Sono di questi anni le prime collaborazioni tra judo e  Scuole materne, elementari, medie, superiori di Cremona e provincia, destinate a diventare un settore costante e vivissimo del Kodokan Cremona negli anni '90, e poi con l'Isef di Brescia. Ancora le pubblicazioni didattiche di Giorgo Sozzi sul judo per bambini e pre-agonisti, che aprono una strada nazionale, ed ancora il judo al servizio del disagio e disabilità, che come un'esperienza pionieristica e caratterizzante del judo cremonese targato Kodokan, oltre che essere un'esperienza ancora oggi senza eguali in Italia.

Con gli anni '90 Giorgio Sozzi, per una serie di ragioni, smette la carriera politica federale, andando a ricoprire l'incarico di direttore responsabile di Athlon, il periodico della Filpj (Federazione Italiana Lotta Pesi Judo, oggi divenuta Fijlkam= Federazione Italiana Judo Lotta Karate e Arti Marziali, Ndr).

Robert Clark, Maestro di ju-jitsu di Liverpool, qui con Mark Noble, è stato molte volte ospite gradito del Kodokan, grazie all'amicizia con Spartaco Bertoletti.

 

Negli anni '90 aumenta considerevolmente il numero di agonisti, per quanto i risultati di un tempo siano ancora lontani. Paolo Anselmi raggiunge la fase finale del Campionato Speranze. Claudio Ruffini raggiunge le Finali nazionali Speranze, classificandosi 7°, e Juniores. Andrea Sozzi si qualifica alle Finali nei Campionati esordienti, cadetti, speranze, e tre volte negli juniores, senza mai piazzarsi oltre il 9° posto.

Numerose sono le affermazioni in Tornei regionali ed interregionali.

a metà degli anni '90 le cinture nere del Kodokan sono diventate più di cinquanta, Giorgio Sozzi ha ottenuto il 6° dan e il Kodokan uno speciale riconoscimento dalla Federazione per il suo passato  agonistico e la continua promozione e diffusione del judo.

Nel 1994 è l'incontro con Mario Pasotti di Bergamo, esperto di Wu-shu, che istrada Giorgio Sozzi al Tai ji quan, antica disciplina cinese che mostra molte affinità coi principi base del judo.

Ilaria ed Andrea Sozzi per anni frequentano assiduamente a Bergamo lezioni di tai ji. 

I contatti del Kodokan con il judo nazionale ed internazionale sono sempre più fitti e frequenti.

 Arrivano sui tatami di Cremona, per il judo Minatoya (il giapponese due volte Campione del Mondo), Yano (tecnico del college di Brescia) la squadra nazionale sovietica del 1988, Jean Pierre Gibert (tra i più apprezzati tecnici francesi), Gousseinov (Campione Olimpico a Barcellona), Pawloski, Giorgio Vismara, i maestri Takata e Sengoku, Kuroki e, per restare in Italia, Ezio Gamba, Felice Mariani, e ancora, Luigi Fiocchi, Piero Comino, Armando Santambrogio. Al di fuori del judo il sambista Kakramon con Padre Mario Loi (sacerdote lottatore di Torino), il karateka Nekoofar, l'immancabile Spartaco Bertoletti con Robert Clark, esperti di ju-jitsu, Mario e Giorgio Pasotti, esperti di wu-shu, ed altri ancora.

Si crea un circuito di palestre vicine a Cremona che si scambiano esperienze ed organizzano insieme attività di aggregazione, judoistiche e non. Nasce il Campus Estivo per bambini e ragazzi in Val Trebbia.

Nel frattempo la vecchia struttura del'asilo Martini dà segni di cedimento, e il Comune, che l'ha rilevato, ha in cantiere un progetto di riutilizzo da parte dell'amministrazione…

Siamo nel 1996 e, nel mezzo di un movimento judoistico numericamente mai raggiunto prima, si profila lo sfratto: l'amministrazione propone la concessione di una superficie, a patto che le spese di costruzione dell'impianto siano tutte a carico del Kodokan...

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