Il Comune
propone un ritorno all'ex asilo Martini, ma in un'altra ala dello stabile,
quella che era stata concessa provvisoriamente per un mese nel 1971. Il
trasloco è eseguito nelle vacanze di Pasqua senza perdere un giorno di
lezione. Il trasferimento non è indolore: impianto
di riscaldamento, bagni, spogliatoi, docce da risistemare o inventare, pareti da
tingere: una grossa mano la danno i più volenterosi e presenti degli atleti.
Il salone del tatami si presenta maggiore,
ed il tappeto viene aumentato. I grandi spazi dell'antico stabile rendono
possibile ricavare una mini palestra di pesi e, al piano di sopra, uffici ed
archivi.
A dispetto della maggior comodità, i risultati
agonistici vanno diminuendo, complici una serie di circostanze.
Da un lato
Giorgio Sozzi, che
ha raggiunto il 5° dan e la qualifica di Maestro, ha
intrapreso la Carriera Federale che lo vede Presidente del Comitato Regionale
prima e Consigliere della Federazione poi, oltre che giornalista di spicco della
federazione per quanto riguarda i servizi sul judo internazionale, e comincia un
trasferimento continuo Cremona-Roma-Cremona, di cui la palestra soffre.
Nel 1988 è ospite di Giorgio
Sozzi la squadra olimpica dell'ex-Urss, per uno stage alla palestra spettacolo
Dall'altro lato gli agonisti della seconda generazione si ritirano, senza
alimentare un ricambio di pari livello, e le nuove generazioni non sembrano così
ansiose di cimentarsi per emulare i successi del passato. Infine, dopo i
successi ottenuti, si è forse allentata la tensione agonistica.
Ciononostante, nel 1986
Mario Ceruti vince a Napoli la Coppa
Italia
Seniores fino a cintura marrone, Ilaria Sozzi
mantiene il primato in
regione tra l'86 e l'88, ma non riesce ad andare oltre il 7° posto nazionale in
una Finale di Coppa Italia.
Jean Pierre Gibert
in una delle sue apparizioni al Kodokan Cremona
Se dal punto di vista agonistico i risultati si fanno attendere,
si assiste in questi anni all'espansione numerica del Kodokan Cremona, grazie
anche ad un'intensa attività promozionale e didattica a 360 gradi. Le sezioni
provinciali del kodokan diventano palestre autonome e si espandono, come nel
caso di Pescarolo (con GianPaolo Volpari), e Grontardo (con Germano
Zanacchi) e poi Pizzighettone (ancora con Volpari).
Sono di questi
anni le prime collaborazioni tra judo e Scuole materne, elementari,
medie, superiori di Cremona e provincia, destinate a diventare un settore
costante e vivissimo del Kodokan Cremona negli anni '90, e poi con l'Isef di
Brescia. Ancora le pubblicazioni didattiche di Giorgo Sozzi sul judo per
bambini e pre-agonisti, che aprono una strada nazionale, ed ancora il judo al
servizio del disagio e disabilità, che come un'esperienza pionieristica e
caratterizzante del judo cremonese targato Kodokan, oltre che essere
un'esperienza ancora oggi senza eguali in Italia.
Con gli anni '90 Giorgio Sozzi,
per una serie di ragioni, smette la carriera politica federale, andando a
ricoprire l'incarico di direttore responsabile di Athlon, il periodico
della Filpj (Federazione Italiana Lotta Pesi Judo, oggi divenuta Fijlkam=
Federazione Italiana Judo Lotta Karate e Arti Marziali, Ndr).
Robert Clark, Maestro di
ju-jitsu di Liverpool, qui con Mark Noble, è stato molte volte ospite
gradito del Kodokan, grazie
all'amicizia con Spartaco Bertoletti.
Negli anni '90 aumenta
considerevolmente il numero di agonisti, per quanto i risultati di un tempo
siano ancora lontani.
Paolo Anselmi raggiunge la fase finale del
Campionato Speranze.
Claudio Ruffini
raggiunge le Finali nazionali Speranze, classificandosi 7°, e Juniores.
Andrea Sozzi
si qualifica alle Finali nei
Campionati esordienti, cadetti, speranze, e tre volte negli juniores, senza
mai piazzarsi oltre il 9° posto.
Numerose sono le
affermazioni in Tornei regionali ed interregionali.
a metà degli anni '90 le cinture
nere del Kodokan sono diventate più di cinquanta, Giorgio Sozzi ha ottenuto il
6° dan e il Kodokan uno speciale riconoscimento dalla Federazione per il suo
passato agonistico e la continua promozione e diffusione del judo.
Nel 1994 è l'incontro con
Mario Pasotti di Bergamo, esperto di Wu-shu, che istrada Giorgio Sozzi al
Tai ji quan, antica disciplina cinese che mostra molte affinità coi principi
base del judo.
Ilaria ed Andrea
Sozzi per anni frequentano assiduamente a Bergamo lezioni di tai ji.
I contatti del Kodokan con il
judo nazionale ed internazionale sono sempre più fitti e frequenti.
Arrivano sui tatami di Cremona,
per il judo Minatoya (il giapponese due volte Campione del Mondo),
Yano (tecnico del college di Brescia) la squadra nazionale
sovietica del 1988, Jean Pierre Gibert (tra i più apprezzati tecnici francesi),
Gousseinov
(Campione Olimpico a Barcellona), Pawloski, Giorgio Vismara, i maestri
Takata e Sengoku, Kuroki e, per restare in Italia, Ezio Gamba,
Felice Mariani, e ancora, Luigi Fiocchi, Piero Comino, Armando Santambrogio. Al di fuori del judo il sambista
Kakramon con Padre Mario Loi (sacerdote lottatore di Torino), il karateka
Nekoofar, l'immancabile Spartaco Bertoletti con
Robert Clark, esperti di
ju-jitsu, Mario e Giorgio Pasotti, esperti di wu-shu, ed altri ancora.
Si crea un
circuito di palestre vicine a Cremona che si scambiano esperienze ed organizzano insieme attività di
aggregazione, judoistiche e non. Nasce il
Campus Estivo per bambini e
ragazzi in Val Trebbia.
Nel frattempo la
vecchia struttura del'asilo Martini dà segni di cedimento, e il Comune, che l'ha
rilevato, ha in cantiere un progetto di riutilizzo da parte
dell'amministrazione…
Siamo nel 1996
e, nel mezzo di un movimento judoistico numericamente mai raggiunto prima, si
profila lo sfratto: l'amministrazione propone la concessione di una superficie,
a patto che le spese di costruzione dell'impianto siano tutte a carico del
Kodokan... |